Visita guidata – I luoghi del fascismo e della Resistenza

Un percorso nel centro storico di Brescia fatto per non dimenticare

Una visita guidata che, attraversando il centro storico di Brescia, conduce ad individuare alcune delle sedi più significative dell’organizzazione repressiva del regime fascista e, per converso, alcuni dei luoghi dove segretamente si riunivano gli antifascisti per organizzarsi e progettare azioni di resistenza.

Ognuno degli edifici e dei luoghi selezionati per questo percorso non è solo occasione dare informazioni relative all’ente, istituto o gruppo che vi aveva sede ma anche per raccontare episodi storici che hanno realmente interessato quel posto nel corso del ventennio, episodi che hanno dei protagonisti di cui si narrerà il ruolo, il carattere, la vita.

Si andrà a vedere dove era la sede della sezione bresciana del PFR (Partito Fascista Repubblicano) retta da un quadrumvirato di cui faceva parte Ferruccio Sorlini, squadrista della prima ora (partecipò alla marcia su Roma) che insieme al questore Manlio Candrilli iniziò a Brescia la spietata caccia all’ebreo e al partigiano.

Si passerà davanti all’abitazione della famiglia ebrea dei Dalla Volta, segnalata da due pietre d’inciampo perché Alberto e Guido Della Volta furono tra i primi ebrei bresciani ad essere deportati. Uno finì la propria vita ad Auschwitz e l’altro in luogo ignoto durante la “marcia della morte”, dopo essere passato per lo stesso lager nazista. Alberto fu amico e compagno di prigionia di Primo Levi che di lui parla nel suo libro “Se questo è un uomo”.

Si andrà alla ricerca delle abitazioni di alcuni partigiani e partigiane. Vedrete, per esempio, dove abitava Astolfo Lunardi, uno degli organizzatori dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) in città. Casa sua fu uno dei più importanti luoghi d’incontro per i partigiani, una sorta di quartier generale della Resistenza bresciana. Morì fucilato nel febbraio del ’44.

E poi: si passerà per piazza Rovetta, dove ebbe luogo una terribile rappresaglia; si andrà in piazza Loggia per vedere dove aveva sede la violentissima Legione Leonessa, luogo di interrogatori e orribili torture; si passerà davanti all’oratorio della Pace, cuore dell’antifascismo cattolico e segreto centro di educazione al libero pensiero e alla coscienza critica…

Non mancherà una visita a piazza della Vittoria, simbolo per eccellenza della Brescia fascista. Qui tutto parla del regime secondo i canoni dell’architettura e dell’arte di propaganda. A progettare e organizzare questo immenso spazio fu Marcello Piacentini, l’urbanista di Mussolini. Una piazza “sorta” velocissimamente, tra il 1929 e il 1932, per celebrare ufficialmente la visita a Brescia annunciata da Mussolini stesso. Per farle posto si aprì uno squarcio enorme nel tessuto urbano, si abbatté un intero quartiere medievale, il quartiere delle Pescherie, sfrattando circa 2.400 persone che da quel momento e per moltissimo tempo non ebbero più una casa né un lavoro.

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Piazza della Vittoria

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Pietra d’inciampo

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Partigiani, c.so Zanardelli